Il museo

Emergenza archeologica

La villa della Linguella occupa la parte terminale di una lunga striscia di terra che delimita l'antico porto di Portoferraio. Gli scavi effettuati dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana nel 1979 e poi nel 1990-1991, hanno permesso di ritrovare alcuni ambienti  in opus reticolatum con pavimenti a mosaico ed in opus sectile e rivestimenti parietali marmorei; le strutture, pertinenti ad un impianto termale, sono in massima parte sconvolte ed obliterate dalle costruzioni medicee. Nonostante la difficoltà nello scavo e nello studio, è stato possibile individuare ben quattro fasi di vita, dalla metà del I sec.a.C. agli inizi del III sec.d.C.
Della prima fase, datata alla metà del I sec.a.C. rimangono alcuni ambienti in opera quasi reticolata in calcare locale con rivestimenti in lastre di marmo.

La seconda fase, databile tra la seconda metà del I sec.a.C. ed il I sec.d.C., presenta strutture in opus reticulatum in calcare locale. Tra gli ambienti si riconosce una sala circolare con quattro absidicircolari equidistanti da identificare come laconicum o sudatio, ovvero un ambiente riscaldato, probabilmente mediante una stufa metallica posta al centro, attribuibile ad un impianto termale. Il pavimento è in cocciopesto decorato con mattonelle esagonali in palombino. Altri vani presentano il pavimento in opus sectile, di cui rimangono le impronte lasciate sulla preparazione, e lastre marmoree alle pareti.

Durante la terza fase, risalente alla prima metà del II sec.d.C., avviene una  ristrutturazione e ampliamento del sito, con pareti rivestite di intonaco dipinto e cornici marmoree.

La quarta fase, tra la fine del II e gli inizi del III sec.d.C., vede costruzioni in opera laterizia (opus testaceum) e interventi sui pavimenti che vengono rivestiti da mosaici policromi geometrici.

Le strutture venute alla luce nei decenni passati sono visibili all'interno del parco della Linguella all'ingresso del quale è ubicato anche il Museo Archeologico Comunale

Storia Museo 

Già Magazzini del sale, gli spazi che ospitano il museo riuscirono a scampare alle distruzioni della seconda guerra mondiale: qui nel 1988 viene inaugurato il museo civico archeologico, distribuito su due piani, con un percorso che racconta la storia dell'Elba e di alcune isole dell'arcipelago dall'VIII sec.a.C. all'età romana attraverso reperti provenienti da rinvenimenti terrestri e subacquei.

Il Museo espone i materiali in un percorso cronologico arricchito da pannelli con approfondimenti  sulla cronologia ed il significato dei complessi esposti e su argomenti correlati all'importanza dell'isola nell'antichità: i minerali del ferro, il commercio marittimo del vino, le navi e le loro parti, le anfore ed il commercio delle derrate alimentari.

Collezioni 

Il Museo conserva i reperti rinvenuti in varie zone dell'Elba centrale e alcuni materiali provenineti da recuperi subacquei.

Sono qui esposti i “ripostigli di bronzi” di Colle Reciso e Santa Lucia, con  materiali databili tra l'VIII ed il VII sec.a.C., anfore fenicio-puniche, etrusche ed una massaliota da Patresi, Barbarossa e Montecristo che testimoniano i traffici marittimi del VII-VI e V sec.a.C..

Alcune vetrine sono dedicate ai materiali rinvenuti negli scavi delle “fortezze d'altura” di Monte Castello di Procchio e Castiglione San Martino.

Il Museo espone anche il carico della nave naufragata a Montecristo nella prima metà del III sec.a.C.: anfore vinarie greco-italiche e di coppe a vernice nera con bollo centrale, provenienti probabilmente dalla Campania. Particolare è l'ancora in ferro che porta su di sé concrezionate alcune delle coppe a vernice nera del carico ed un mortaio.

Il carico di altri due relitti trova collocazione in questo museo: il relitto B di S.Andrea, databile tra il 150 ed il 100 a.C. e il relitto A di S.Andrea , del 50 a.C..

Dalla necropoli del profico di Capoliveri, scavata nel 1816 da Giacomo Mellini, provengono  materiali datati tra la metà del III ed il I sec.a.C..

Altri reperti qui esposti provengono dalla villa romana delle Grotte e dalla Linguella.

Il primo piano è dedicato ai relitti di età imperiale, recuperati tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Settanta del secolo scorso; il relitto di Chiessi, dell'ultimo quarto del I  sec.d.C., e quello di Punta Cera, databile nella seconda metà del III sec.d.C.

I materiali rinvenuti a Porto Azzuro provengono da almeno un relitto di III sec.d.C. e da una discarica portuale, con un arco cronologico che va dal II sec.a.C. al V sec.d.C. ma con reperti che arrivano fino al XVIII secolo.

Completano l'esposizione i ritrovamenti nel centro storico di Portoferraio e alcuni reperti delle collezioni civiche Mellini e Foresi.

Contatti

Biglietti

Museo Archeologico

  • Intero: € 7,00
  • Ridotto: € 5,00  (famiglie minimo 3 paganti - da 9 a 18 anni - studenti - over 70 - gruppi oltre 20 paganti)
  • Residenti nei Comuni dell’Isola d’Elba: € 3,00

Area archeologica Linguella

  • Intero: 4,00
  • Ridotto: € 3,00 (famiglie, bambini 6-18, gruppi oltre 20 pax, studenti, over 70)
  • Gratuito per bambini di età inferiore ai 6 anni e residenti del comune di Portoferraio

Gruppi: 1 gratuito su 25 paganti

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