Il museo

Storia

Il Museo Archeologico del Distretto Minerario si trova a Rio nell'Elba, in un edificio moderno del Barcocaio. Anch'esso, come gli altri due museo archeologici dell'Elba, quello di Portoferraio e quello di Marciana, sono sorti grazie alla collaborazione dell'Università, della Soprintendeza Archeologica della Toscana e del Comune in un progetto espositivo che vede la storia più antica dell'isola narrata attraverso tre musei con caratteristiche diverse tra loro.

Il Museo Archeologico del Distretto Minerario di Rio nell’Elba tratta, infatti, dell'archeologia dell'Elba orientale strettamente collegata allo sfruttamento dei giacimenti minerari, in un arco cronologico che va dall'età del Rame al Medioevo.

Inaugurato nel 2002, nel 2009 sono stati aggiunti preziosi minerali della Collezione della Gente di Rio che illustrano la varietà geologica dell'isola.

Lo spazio espositivo è costituito da una sola grande sala, dalle cui finestre è possibile ammirare le colline che hanno fornito il minerale di ferro; le alte vetrine a torretta, in metallo invecchiato del colore della terra ricca di ossidi di Rio, sembrano ricordare le strutture dei vecchi impianti industriali.

Collezioni 

Nel Museo Archeologico del Distretto Minerario sono esposti i reperti eneolitici (fine del III e inizi del II millennio a.C.) delle circa 90 sepolture della Grotta di San Giuseppe, suddivisi per tipologie: vasi a fiasco con una o due anse, vasi a corpo biconico, ovoidale e ellissoidale, ciotole e tazze con ansa soprelevata; inoltre punte di freccia di selce importata e di diaspro locale; punte in osso e pugnali a lama piatta di rame con elevata presenza di arsenico.

Il Museo conserva anche i materiali dell'età del Bronzo e della prima età del ferro della collezione di Raffaello Foresi e alcuni corredi etruschi arcaici ed i corredi ellenistici della necropoli del Buraccio.

L'esposizione comprende anche alcuni reperti provenienti da San Bennato presso Cavo, impianto per l'attività estrattiva, costruito vicino alla spiaggia nella prima metà del II secolo a.C. e rimasto in uso fino agli inzi del I sec.a.C., qui gli scavi hanno restituito resti di forni, di vasche e di canali per il lavaggio del minerale.

Completano il quadro dell'età romana i rinvenimenti subacquei di Cavo e di Porto Azzurro, mentre il Medioevo e la ripresa in questo periodo dello sfruttamento delle miniere sotto il controllo della repubblica di Pisa, è testimoniato dai reperti rinvenuti nello scavo di una casa del villaggio di Grassera, distrutto nel 1553 da un'incursione del pirata Barbarossa.

Biglietti

  • Intero: 5,00 € 
  • Ridotto:  3,00 € (gruppi, composti da 10 o più persone e nuclei familiari,  scolaresche, circoli ricreativi italiani ed esteri, circoli pensionati)

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