Il museo

Storia

Il Museo dei minerali dell’Elba e dell’arte mineraria si trova nel centro storico di Rio Marina, all'interno del Palazzo del Burò, antica sede della Direzione delle miniere di Rio.

Al suo interno è esposta una collezione di minerali dell'Elba Orientale, in particolare pirite, ematite e limonite, estratti nel corso degli anni durante l'attività mineraria locale; non mancano tuttavia anche campioni rappresentativi del versante occidentale dell’Isola.

Alcune sale del museo sono state destinate alla riproduzione di antichi ambienti di miniera; ricostruzioni fedeli e dettagliate ottenute grazie all’utilizzo di materiale proveniente dai cantieri minerari. In queste sale sono esposti vecchi strumenti, macchinari, cartelli ed oggetti che caratterizzavano il lavoro in miniera.

Dal museo partono anche visite guidate all’interno del Parco Minerario.

Emergenza mineraria

Il distretto minerario dell’Elba Orientale, spesso noto come Miniera di Rio Marina, è composta da vari cantieri situati a NNW dell’abitato, che vanno dal livello del mare fino ad una quota di circa 200 metri.

I principali cantieri sono Vigneria, Bacino, Valle Giove, Piè d’Ammone, Pozzofondi, Falcacci, Antenna e Rosseto.

Le mineralizzazioni a ferro sono costituite principalmente da ematite (ossido di ferro), pirite (solfuro di ferro), e goethite (ossidrossidi di ferro); tra questi, l’unico minerale utilizzato industrialmente per la produzione di ferro è stato l’ematite. Questo distretto assume notevole importanza anche sotto l’aspetto mineralogico-sistematico: infatti, sono oltre 60 le specie che sono state rinvenute tra cui la riomarinaite, un rarissimo solfato idrato di bismuto di cui Rio Marina rappresenta la località tipo.

Le risorse minerarie del territorio di Rio sono state sfruttate fin dall’epoca etrusca, tuttavia lo sfruttamento intensivo ha avuto inizio nel 1800, con coltivazioni minerarie in galleria e a cielo aperto.

Inizialmente l’estrazione era limitata ai cantieri più bassi: il cantiere Vigneria, il più antico cantiere dell’isola, famoso per la produzione di eccezionali campioni di ematite e di pirite; il cantiere Pozzofondi in funzione dal 1850 al 1955; il cantiere Bacino, aperto nel 1860, caratterizzato dall’estrazione di campioni di ematite spesso accompagnata da pirite e quarzo, e il cantiere Piè d’Ammone, in funzione dal 1870 al 1969. I cantieri Piè d’Ammone e Pozzofondi risultano oggi parzialmente ricoperti dalle discariche di sterile provenienti dal cantiere di Valle Giove.

A partire dal 1900 sono stati aperti i cantieri superiori dell’area mineraria: il cantiere Falcacci, in funzione fino al 1962, e il cantiere Antenna, in cui i lavori proseguirono fino all’esaurimento del minerale nel 1950.

Il cantiere più recente è quello di Valle Giove, situato nella parte più a nord della miniera, aperto nel 1950 e rimasto in funzione fino al 1981, anno di chiusura di tutte le miniere dell’Elba. Questo cantiere ha prodotto in assoluto i campioni più belli di pirite pentagonododecaedrica su ematite che sono diffusi nei più importanti musei di tutto il mondo.

Biglietti

Visita al museo: 2,50 €

 

Prenotazione obbligatoria

  • Visita museo + visita miniere con trenino:
    • Intero: 12,00 €
    • Ridotto: 7,50 € (4-12 anni)
  • Laboratorio di mineralogia per famiglie:
    • Bambini: 10,00 €
    • Accompagnatori: 7,00 €
  • Escursione “cercando i minerali”
    • Intero: 10,00 €
    • Ridotto: 7,00 € (4-12 anni)

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